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BUONANOTTE CONTEMPORANEA

Photo Credits – N Marco Santomauro per WOO

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È stato esposto presso il Padiglione Italia della 17.Biennale di Architettura il progetto di CASa Associati per il recupero e la valorizzazione del borgo di Buonanotte a Montebello sul Sangro, un piccolo centro arroccato su una sella tra la Maiella e il lago di Bomba, racconta la storia di uno dei tanti borghi d’Italia, che abbandonato negli anni Sessanta a causa di una frana, ha mantenuto fino ad oggi un’immagine surreale e di eterea bellezza. L’opportunità di intervenire su Buonanotte si è presentata con la possibilità di partecipare ad un bando della regione Abruzzo per la realizzazione di progetti di valorizzazione e sviluppo turistico destinato ai piccoli centri delle aree interne. Tuttavia, lo stato di conservazione degli immobili del borgo ha reso subito evidente che l’utilizzo di queste risorse non sarebbero state sufficienti a produrre dei risultati tangibili, ma sicuramente erano importanti per attivare il processo e fare il primo decisivo passo di un intervento di recupero, quello del “RICONOSCIMENTO”, come definiva Cesare Brandi il momento fondamentale in cui un edificio storico, oltre ad esistere in sé e nella sua struttura è accettato nella coscienza di chi lo guarda. Ovviamente, per consentire che il vecchio borgo venisse “ri-conosciuto” era necessario innanzitutto che il borgo di Buonanotte venisse “CONOSCIUTO”.

Per questo, la prima azione prevista dal progetto è stata finalizzata alla creazione di un percorso in sicurezza all’interno del borgo di Buonanotte per dare la possibilità al visitatore di godere della bellezza del luogo, caratterizzato dall’edilizia tipica della tradizione e una natura rigogliosa e, allo stesso tempo, di raggiungere i luoghi più interessanti da cui scorgere le suggestive visuali e prospettive che caratterizzano il luogo. Un percorso che però doveva essere anche attrattivo e avere una sua specificità. Così il “percorso” che attraversa il borgo è diventato un “percorso d’arte”, in cui un gruppo di artisti sono stati chiamati a ideare delle opere d’arte, stabilendo una speciale sinergia tra passato e presente, luogo antico e arte contemporanea, in cui l’una e funzionale alla scoperta dell’altro in maniera circolare.

 

È nato un progetto di rigenerazione inedito e interdisciplinare dove l’arte contemporanea rende attrattiva Buonanotte per future esperienze turistico-culturali, collocandosi in forma permanente nel percorso del borgo, e il borgo diventa luogo di produzione e fruizione di arte contemporanea. Arte, natura e architettura convergono in un unico lavoro in grado di dare origine a percorsi creativi condivisi, dove il patrimonio edilizio tradizionale abruzzese si intreccia all’ambiente naturale e alle relazioni culturali. Il cambio di prospettiva attiva un processo di mutazione negli usi che attribuisce un nuovo valore e significato a ciò che nel tempo si è radicato.

Sotto la condizione di abbandono, il progetto ricerca i segni per generare nuove opportunità, grazie all’interazione e alla contaminazione tra i ruderi, sottoposti al costante tentativo di riappropriazione da parte di una natura forte e interstiziale, e gli interventi d’arte, realizzando un luogo dall’identità plurima.

La dimensione aperta che ne deriva, la molteplice lettura che si suggerisce, rappresenta una forma nuova e creativa di recupero, capace di proporre uno scambio continuo con l’esistente, flessibile, modificabile nel tempo e reversibile. Infatti, quello che è nato a Buonanotte non è statico ma è un “cantiere”, che ricerca sempre nuove relazioni, in un luogo in cui c’è stata una rottura, il pensiero si è arrestato e ora si vogliono cogliere nuove opportunità. Buonanotte Contemporanea prova a costruire una nuova socialità, e, in uno spazio diventato povero, perché ha perso la capacità di creare relazioni, ma che può tornare bello e generativo di incontri, di possibilità finora inesplorate, anche attraverso l’arte che esce fuori dai suoi recinti. Così la “messa in sicurezza” degli edifici è anche la messa in sicurezza di una comunità, che con un approccio nuovo prova a sentire il rumore di fondo di questo luogo abbandonato, le sue anomalie e variabilità per trasformarle in nuove opportunità, per ri-appropriarsi di questo luogo della memoria e tornare ad esserne nuovamente orgogliosa.

 

Buonanotte Contemporanea è infatti un progetto di rigenerazione, che esplora una strada diversa di recupero, che non passa per la rifunzionalizzazione urbana ma attraverso il pensiero, la riflessione, l’esperienza culturale. Una strada meno convenzionale, che non propone un intervento turistico calato dall’alto per ripopolare un borgo abbandonato, ma un progetto multidisciplinare e partecipato. Il progetto nasce e si sviluppa con una forte integrazione tra amministrazione locale, cittadini, architetti, artisti, imprese e artigiani del territorio, che alla fine si sono occupati della realizzazione concreta degli interventi di consolidamento degli edifici lungo il percorso e delle opere d’arte. Il percorso, pensato per cogliere gli scorci più suggestivi del paesaggio e per accompagnare il visitatore verso il bosco di Monte Vecchio fino al nuovo insediamento di Montebello sul Sangro, è il risultato di un lungo e accurato lavoro di sintesi tra architetti e artisti, a partire dalla ricerca di una relazione tra sito, messa in sicurezza e opera d’arte fino alla definizione di una chiara visione d’insieme, di cosa raccontare e cosa trasmettere con questo percorso al visitatore.

Non era importante scegliere semplicemente dove realizzare dei consolidamenti e collocare le opere d’arte, ma, soprattutto, che in quei luoghi, in quei punti che oggi segnano il percorso di Buonanotte Contemporanea, si creasse una forte relazione capace di raccontare una storia, fra passato, presente e con uno sguardo al futuro, fatta di pensiero, emozioni e relazioni culturali, che affidano all’arte il futuro dell’esistenza umana.

 

A Buonanotte, gli interventi degli artisti dialogano con i ruderi del borgo, con il logorio del tempo e con la surreale assenza della figura umana, per concorrere alla realizzazione di un percorso sperimentale, poetico e sicuro, in cui la ricerca artistica risponde in modo strutturale alle esigenze architettoniche di consolidamento del borgo. “Kaleidoscope” di Vincenzo Marsiglia, “A Broken Line” di Jasmine Pignatelli e “BN_L_AIFE_20_295” di Artan Shalsi, guidati nella curatela di Maria Letizia Paiato, nei loro interventi hanno sollecitato un nuovo concept progettuale che rende inscindibile l’arte dalla statica degli edifici, dal territorio e dall’antropologia, attivando sinergie tra discipline e saperi differenti. Gli artisti si sono misurati nella creazione di opere in stretto rapporto dialettico con il territorio e allo stesso tempo anche strutturalmente capaci di affiancare i processi di consolidamento e messa in sicurezza del sito. Buonanotte Contemporanea si arricchisce, pertanto, non di semplici opere ispirate dal contesto territoriale, ma di grandi installazioni strettamente connesse alla sopravvivenza stessa del borgo, alla sua storia, alla sua cultura, alla cura dell’ambiente naturalistico.

 

La prima opera che si incontra salendo verso il borgo è “BN_L_ AIFE_20_295” di Artan Shalsi che, unendo una particolare modalità di visione ad un’analisi specifica dei materiali, realizza un gioco di immagini riflesse, che catapulta il visitatore in una dimensione spazio-temporale evocativa e suggestiva. Offrendo la possibilità di uno sguardo che si estende fino ai limiti della visione, l’opera, che sostiene strutturalmente l’edificio su cui poggia, apre il percorso e ne anticipa la preziosa fragilità.

 

Segue poi “Kaleidoscope” di Vincenzo Marsiglia, una grande cellula affacciata verso il nuovo insediamento urbano di Montebello sul Sangro, che invita lo spettatore a immergersi in sicurezza nella natura del luogo, per ammirare il panorama. Sviluppata a partire da una stella a quattro punte e arricchita di inserti in vetro con pellicola dicroica, la struttura protegge e mette in sicurezza una zona scoscesa tra due edifici.

 

Chiude il percorso “A Broken Line” di Jasmine Pignatelli, un’opera generata dalla sequenza dinamica di segni e moduli in progressione e da movimenti geometrici di un’unica linea decostruita. Con una struttura bipartita che alterna vuoti e pieni, l’installazione blocca e sorregge le pareti di due edifici pericolanti, originando un ulteriore spazio instabile, variabile e inquieto, come quello della stessa Buonanotte.

 

La lettura dei piccoli centri e del paesaggio attraverso l’arte possono stimolare nuove prospettive di sviluppo anche nell’ambito del recupero di queste realtà che, purtroppo, si stanno spopolando, lasciate dai giovani in cerca di centralità.

Si tratta di piccoli centri che non solo svolgono un’opera insostituibile di presidio e cura del territorio, ma sono i custodi di cultura, tradizioni e saperi. Per questo lo spopolamento, oggi, non rappresenta solo l’abbandono dei territori marginali, ma un limite ai processi di sostenibilità territoriale e culturale. Infatti, proprio l’esigenza di leggere le complessità dei fenomeni urbani e territoriali contemporanei, per indirizzare lo sviluppo sempre più verso una rotta sostenibile, in senso ecologico, sociale ed economico, richiede di allargare la ricerca di soluzioni al di fuori degli strumenti tradizionali di pianificazione e progettazione, per provare a ricucire le piccole realtà diffuse sul territorio e i grandi centri urbani. In questa prospettiva, Buonanotte Contemporanea rappresenta in un intervento di rigenerazione territoriale, dove il fattore creativo diviene un mezzo per far riscoprire il valore dei luoghi, del vivere in uno specifico contesto. La partecipazione della comunità ha costituito prerequisito essenziale per una concreta valorizzazione del patrimonio culturale ed ambientale, dove l’architettura tradizionale – o quel che rimane di essa - si apre a nuovi cicli di vita e assume diversi nuovi ruoli. I vecchi edifici mutano, si riempiono, si scavano, si rinforzano e ci raccontano una nuova storia.

– di Maura Mantelli.

Photo Credits – N Marco Santomauro per WOO

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