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Dialogo Muto

 

 

“Il teatro è molto simile all’architettura perché riguarda una vicenda; il suo inizio, il suo svolgimento e la sua conclusione. Senza vicenda non vi è teatro e non vi è architettura. È anche commovente che ognuno viva una sua piccola parte.” (Aldo Rossi)

Il teatro si avvicina molto al mondo dell’architettura, poiché entrambe le discipline instaurano un dialogo, diretto o indiretto, con ciò che vi è intorno. Un esempio concreto lo si trova nel Teatro del Mondo: un progetto pensato non solo come teatro, ma come elemento misuratore della città e di se stesso; un’architettura che recupera il passato e la memoria di Venezia coniugandoli con forme più moderne. Il Teatro del Mondo si manifesta “personalmente”, si impone come “attore”, come protagonista mobile e mutevole. È un personaggio che abbatte la quarta parete e si apre al pubblico rendendolo partecipe della sua storia. È una scena galleggiante che riesce a dialogare con l’ambiente, facendolo diventare scenografia mobile e parte integrante della struttura. Si tratta di un’architettura che persiste come dialogo aperto con il mondo, un dialogo espresso non attraverso parole, ma attraverso immagini, colori, luci. Le stesse riflesse sull’acqua lungo il viaggio nell’Adriatico.

 

 

 

Ilde Paolucci.

 

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