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Here, of all place

 

 

Nel 1959, l’anno di Fidel Castro e della bambola Barbie, veniva alla luce una satirica indagine sugli stili architettonici. Il libro, firmato dall’illustratore londinese O. Lancaster, ha ripercorso il tempo, battezzando, attraverso i suoi disegni, ogni momento esemplare dell’architettura e con essa anche i suoi stili di vita. Benché il libro ponga l’accento sullo scenario dell’architettura, l’occhio dell’artista ha catturato anche lo stile di vita che ne viene associato. L’elegante coppia nell’interno Rococò avrebbe considerato disdicevole prendere il sole sul tetto di casa, e i bis-bisnipoti del XX secolo avrebbero pensato la stessa cosa del portare parrucche incipriate. Queste due illustrazioni non servono a porre l’accento sulle contrastanti interpretazioni del fenomeno di stile, bensì ne ricaviamo la capacità di rilevare un atteggiamento diagnostico di ciò che è stato e di connessione con l’odierna nozione di stile.

La casa rispecchia chi la abita, l’epoca in cui viviamo ci condiziona nelle scelte e soprattutto mette in evidenza l’uomo e il suo modus vivendi.

Oggi è il 2016, il tempo del “non ho tempo” e del “periodismo compulsivo”. Adesso è ancora più importante il contatto diretto con le nostre esigenze. Tra cinquant’anni rappresenteranno sicuramente un’architettura di questo tempo, forse con un uomo dentro.

 

 

Maura Mantelli.

 

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