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Ipersuperficie

 

 

Si pensava che la svolta più significativa nel tema “architettura e comunicazione” scaturisse dai nuovi software di progettazione, capaci di illustrare le fabbriche addirittura nelle quattro dimensioni. Ma il loro limite era proprio questo: le illustravano. Nell’ultimo decennio, invece, l’architettura è passata da ambìto oggetto della rappresentazione, a mezzo di comunicazione. È diventata un medium, una componente attiva e non più passiva. Si parla di “ipersuperficie”: “Più che eliminati, gli schermi si sono ingranditi; gigantesche proiezioni con immagini e scritte fanno parte del paesaggio e dell’arredo metropolitano” (A. M. Monteverdi). Ciò è possibile grazie al video mapping, nuova frontiera tecnologica che trasforma le facciate degli edifici in superfici animate e interattive, un’“augmented space” che ne cambia linee, forme e colori, e dietro cui spuntano mondi paralleli e personaggi in movimento. La musica, poi, scandisce la composizione, amplificando l’emozione del pubblico osservante. Una vera e propria perfomance, un viaggio sensoriale, realizzato in seguito a mappatura, composizione 2d, modellazione e animazione 3d, che ci porta un messaggio. Nuovo.

 

Chiara Di Sabatino.

 

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