Un’idea di felicità
la promessa di un futuro nell’istante di un incontro
(libero collage di frammenti cavati da “La ricerca del tempo perduto” di Marcel Proust nell’edizione Einaudi, Torino 1978)
.1.
”Ma nel momento in cui, recuperando l'equilibrio, posai il piede su una selce che era un po’ meno alta della precedente, tutto il mio avvilimento svanì davanti alla stessa felicità suscitatami, in periodi diversi della mia vita, dalla vista d'alberi che m'era sembrato di riconoscere durante una passeggiata in carrozza nei dintorni di Balbec, dalla vista dei campanili di Martinville, dal sapore di una madeleine intinta in una tisana, da tante altre sensazioni di cui ho parlato e che m'erano parse sintetizzate nelle ultime opere di Vinteuil. Come nel momento in cui assaporavo la madeleine, ogni inquietudine riguardo al futuro, ogni dubbio intellettuale erano dissipati.
(...)
.2.
Nello stesso istante, un secondo avvertimento venne a rafforzare quello delle due selci ineguali e ad esortarmi a perseverare nel mio compito. Un domestico, nei suoi sforzi infruttuosi per non fare rumore, aveva urtato con un cucchiaio contro un piatto. Mi invase lo stesso genere di felicità suscitatomi dalle selci ineguali; le sensazioni erano ancora d'un gran caldo, ma affatto diverse: misto d'un odore d'un ambiente forestale; e riconobbi che ad apparirmi tanto gradevole era lo stesso filare di alberi che avevo trovato noioso da osservare e da descrivere e davanti al quale, in una sorta di stordimento, avevo creduto per un attimo di trovarmi, intento a stappare la bottiglietta di birra che avevo con me nel vagone, tanto l'identico rumore del cucchiaio contro il piatto m'aveva dato, prima che avessi il tempo di riprendermi, l'illusione del rumore del martello d'un operaio che aveva aggiustato qualcosa a una ruota del treno mentre eravamo fermi davanti a quel boschetto.
(...)
.3.
Sorvolavo rapidamente su tutto questo, più imperiosamente sollecitato com'ero alla ricerca - ricerca le altre volte rimandata - della causa di tale felicità, del carattere di tale certezza con cui essa si imponeva. E la indovinavo, tale causa, paragonando fra loro quelle diverse impressioni felici che avevano in comune il fatto ch'io le provavo tanto nel momento attuale quanto in un momento lontano, rumore del cucchiaio sul piatto, dislivello delle selci, sapore della madeleine, sino a far rifluire il passato nel presente, a non sapere con certezza in quale dei due mi trovassi; in verità l'essere che assaporava allora in me quella impressione l'assaporava in ciò ch'essa aveva di comune in un giorno trascorso e ora, in ciò che aveva di extratemporale: un essere che appariva soltanto quando, grazie a una di tali identità fra il presente e il passato, gli era dato stare nel solo ambiente in cui potesse vivere e godere dell'essenza delle cose, ossia al di fuori del tempo. Ecco perché le mie inquietudini riguardo alla mia morte erano finite nel momento in cui avevo riconosciuto inconsciamente il sapore della piccola madeleine: perché in quel momento l'essere che ero stato era un essere extratemporale, e dunque incurante delle vicissitudini del futuro.Non viveva che dell'essenza delle cose, e non poteva coglierla nel presente...
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.4.
Un istante affrancato dall'ordine del tempo ha ricreato in noi, per sentirlo, l'uomo affrancato dall'ordine del tempo.
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.5.
Le verità che l'intelligenza afferra direttamente, a giorno, nel mondo della piena luce, hanno qualcosa di meno profondo, di meno necessario di quelle che la vita ci comunica malgrado tutto in un'impressione, materiale perché entra in noi attraverso i sensi, ma di cui possiamo estrarre lo spirito.
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.6.
E la mia persona di oggi non è che una cava abbandonata, che crede che tutto ciò ch'essa contiene sia uguale e monotono, ma dalla quale ogni ricordo trae, come uno scultore di genio, statue innumerevoli.
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.7.
Un’ora (un’architettura) non è soltanto un’ora (un’architettura), è un vaso ricolmo di profumi, di suoni, di progetti e di climi.”
Un’ architettura non è soltanto un’architettura.
E' una promessa di felicità che si dischiude nel presente.