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MISSION

La General Electrics mi chiese di aiutarla a progettare una navicella spaziale. [...] Avevo approfondito l'argomento e, bene o male, ero in grado di parlare di una navicella spaziale. Mi incontrai con un gruppo di scienziati, attorno a un tavolo. Indossavano vestiti dai colori chiassosi, fumavano la pipa e avevano baffi bizzarri. Sembravano strani, persone comunque non normali. Uno di loro posò una fotografia sul tavolo e mi disse: <<Signor Kahn, vogliamo mostrarle come sarà una navicella spaziale tra cinquant'anni>>. Era un disegno eccellente, che rappresentava delle persone galleggianti nello spazio, accanto a un congegno stupendo, molto complesso, in volo nello spazio. Potete capire la mia mortificazione, risultato dall'umiliazione che si prova quando senti che altri conoscono qualcosa di cui tu non sai assolutamente nulla e te la mostrano e ti dicono <<Così sarà una navicella spaziale tra cinquant'anni>>. Replicai immediatamente: <<Non sarà così!>>. Tutti si avvicinarono al tavolo e dissero all'unisono: <<Come fa a saperlo?>>. Risposi che era semplice. Se sai come una cosa sarà tra cinquant'anni, vuol dire che sei in grado di realizzarla adesso. Ma in realtà non lo sai, perchè quella cosa tra cinquant'anni sarà ciò che vorrà essere>>. 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Louis l. Kahn, 1969, da una conferenza tenuta alla Rice University di Houston.

 

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