Spazio mentale costruito
Il flusso di informazioni ed opinioni che ci circonda oggigiorno è paralizzante. Ci mette nella condizione di essere continuamente aggiornati sugli sviluppi e le nuove esperienze del panorama architettonico senza alcun filtro, senza alcun lavoro critico di selezione. Come fare a recepire quelle giuste? Francesco Venezia ci dice di seppellire le informazioni più importanti nella nostra memoria, dopo averle scelte, catalogate, dimenticate. Le abbiamo scelte perché ci hanno permesso di costruire “immagini mentali”, rappresentazioni della nostra mente che richiamiamo come linee guida del nostro comportamento, capaci di influenzare il processo progettuale e trasformare il pensiero architettonico in spazio mentale costruito. Così l’architettura diventa luogo che esprime e incarna un’esperienza spaziale e di vita: lo spazio mentale si materializza in forme corporee, che raccontano il significato e il senso delle idee presenti nelle cose. Come esprimere, quindi, l’architettura? L’unico mezzo è il disegno: in inglese il verbo disegnare ha un duplice significato, tirare, evidenziare. Ciò spiega come il disegno ha un ruolo importante: essere mezzo per estrarre, rivelare, concretizzare immagini mentali.
Marco Di Teodoro.