VENEZIA È BELLA MA NON È IL MIO MARE
Prendo lo zaino, la mappa e metto le cuffie, cerco di orientarmi ma serve a poco, anche se sicuro della meta le strade erano molte e molti i modi in cui potersi perdere.
È la prima volta che mi trovavo in Biennale, ero affascinato quanto disorientato di fronte alla mole di informazioni che mi si presentava quotidianamente, ma ad un tratto mi lascio andare a questo flusso di persone, suoni e tanto altro e dedico di andare nel cuore della città alla ricerca degli “eventi collaterali”.
Nonostante avessi visto previamente la mappa, è Venezia che sceglie la mia strada, prima di farmi scovare la mia destinazione fa sì che io possa perdermi in un cunicolo che non porta a nulla, solo acqua, lo fa perché la città impone il suo tempo attraverso i suoi spazi, i suoi stretti vuoti.
Ma riesco comunque a trovare la via, perché come ben si sa ogni labirinto è tale solo se ha una uscita.
Allora entro, incontro persone tutte prese a mettere in ordine, erano i primi giorni di apertura e molte esibizioni erano ancora in via di allestimento.
Gli eventi ponevano un senso di stazionamento al mio frenetico percorso in laguna, un attimo di riflessione, rappresentavano il mio “spazio libero”.
Nelle esibizioni trovavo modelli, foto, quadri, installazioni e tanto altro sulla natura del progetto, ognuno in maniera diversa declinava il “free-space”, anche se ciò che forse mi interessava di più era sentire chi quelle mostre le aveva pensate e realizzate.
Dopo aver osservato, parlato e condiviso un pensiero ero di nuovo pronto a rientrare in quel labirinto, guardavo la mappa e cercavo di orientarmi, inizio una strada consapevole del fatto che dopo poco mi sarei perso ma “non sapersi orientare in una città non vuol dire molto. Ma smarrirsi in una città come ci si smarrisce in una foresta è una cosa tutta da imparare”**, decido allora che io avrei scelto la meta, ma sarebbe stata la città a indicarmi qual era la strada da seguire.
**(Infanzia berlinese intorno al 1900, 1932, Walter Benjamin)
– Alberto DE VIRGILIIS –
Venezia ©Alberto De Virgiliis for WMMQ