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Principio Mediterraneo

 

Il “Principio mediterraneo” è una forma di costruzione dello spazio urbano, giunta fino ai giorni nostri attraverso l’eredità storica, e adottata anche in terre lontane, lasciando un segno profondo nelle società contemporanee. Un insegnamento che sulla scorta di più ricchi e articolati legami tra corpo e movimento, consente di dare più valore all’esperienza dell’abitare. In questo saggio del prof. Pepe Barbieri, l’architetto mediterraneo è la figura in grado di declinare e coniugare diverse culture, di saldare ed ibridare molteplici tradizioni a partire dalla fertilità dei dispositivi nati nel mediterraneo. Nella struttura della città pubblica mediterranea sono eloquenti alcuni temi come il rapporto tra vuoto ed altri vuoti, come nei grandi luoghi pubblici dell’antichità, vuoti attivi in grado di colloquiare con materiali diversi, così che nell’intreccio con i pieni si generi porosità e quindi possibili stratificazioni–spessori–sequenze, producendo un fertile ispessimento, spaziale e temporale. “La città mediterranea è una città che si costruisce come interpretazione condivisa delle diverse geografie realizzando i diversi contesti. Contesto: un participio passato. Con-testo: tessuto insieme. Un deposito di innumerevoli materiali, tracce, che, come in uno scavo archeologico, costantemente ci propone un interrogativo sul suo stesso senso. La sua irruzione inquietante nel presente. Il suo ruolo domani. Il “tessuto-insieme” può allora anche essere, declinato al futuro, un impegno, una attesa: una speranza da tessere-insieme. É possibile immaginare di intervenire attivando i contesti ereditati in una loro evoluzione che corrisponda a diversi modi di organizzazione di una società di individui metropolitani […] relazioni fisiche e immateriali: stratificazioni diverse di immaginari; memorie; attese. […] Principio mediterraneo, allora, come accettazione, tradotta nelle forme e negli strumenti dell’architettura, di una idea aperta e colloquiale di accoglienza e di respiro condiviso, nei tanti mediterranei del mondo, sempre più nutriti di movimento”.

 

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La tutela del cantiere

 

La corrente crisi economica, nello specifico quella riguardante il comparto edilizio, ha fatto sì che il tema della sicurezza nei cantieri non sia più di frequente sotto i riflettori dei media, tuttavia ciò non significa che essa abbia perso la sua importanza.Tale tematica è e deve essere sempre un pilastro imprescindibile della formazione dei professionisti e di chi lo diverrà. Questo aspetto, assieme all’organizzazione del cantiere, viene trattato nel corso tenuto dall’arch. Carlo Lufrano durante il terzo anno della laurea in Ingegneria delle Costruzioni a Pescara. Il corso è incentrato sulla normativa di riferimento, in particolare su quella relativa alla sicurezza sul luogo di lavoro (D.lgs. 81/2008), applicata all’organizzazione del cantiere.Il fine è quello di indurre lo studente a definire una propria metodologia procedurale-organizzativa nell’analisi, nella valutazione e nel trattamento dei rischi derivanti da ogni specifica attività lavorativa, nell’organizzazione spaziale e in quella sequenziale delle attività.L’organizzazione della sicurezza e del cantiere si può definire come un vero e proprio progetto, che comporta la pianificazione e la programmazione dello spazio fisico per le attività lavorative in una sequenza logica e razionale, che va dall’allestimento del cantiere fino alla sua chiusura. Questo è l’aspetto pratico che viene affrontato tramite lo sviluppo di diversi casi studio proposti ed analizzati dagli studenti. È importante sottolineare come ai giorni nostri una buona organizzazione, sia essa di cantiere, aziendale o degli eventi, è di fondamentale importanza non solo dal punto di vista economico ma anche da quello della prevenzione del rischio per i lavoratori. Con questi propositi, stanno nascendo nuove figure che si occupano nello specifico dell’efficiente organizzazione dei processi aziendali. L’obiettivo didattico è, quindi, quello di sviluppare una figura professionale in grado di competere su un mercato edilizio sempre più esigente e di agire con competenza nella gestione della complessità del processo di produzione edilizia, correlando gli aspetti tecnici, costruttivi e procedurali.Il corso dà la possibilità di accumulare un monte ore utile per poter conseguire l’attestato di CSP e CSE (Coordinatore della Sicurezza in fase di Progettazione – Esecuzione) da poter spendere una volta concluso il percorso di studi.

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