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Corpo e Immaginazione

 

by LUCIA PRIOLETTI

 

Spazio, evento e movimento: la triade di Tschumi definisce la sua architettura. Un’architettura che non ha una dimensione autonoma o chiusa in se stessa, ma che abbraccia concetti ed esperienze sensoriali; teoria e pratica, relazioni materiali e sociali. Si affianca alla filosofia, al cinema, alla letteratura, alle arti visive e performative; in equilibrio tra spazio e tempo, impossibile da separare agli eventi e al movimento dei corpi che la abitano. Lo spazio è una realtà fisica, plasmata dall’esperienza del movimento al suo interno e dalle relazioni che l’uomo instaura con esso. Tschumi mette l’uomo al centro dell’opera architettonica, è proprio l’uomo che vive quello spazio e attraverso il suo movimento crea l’evento.

Immagino che sia proprio l’uomo che quello spazio lo abita, a formulare anche inconsciamente un giudizio su di esso, un giudizio soggettivo, che conferisce un valore, anche estetico a quella costruzione. Un giudizio di gusto come quello che abbiamo dei piatti di un ristorante, espressione della nostra personale percezione dei sapori, delle nostre emozioni, della nostra memoria sensoriale.

Cosi il mio giudizio estetico si sviluppa dal rapporto tra la mia fisicità, il mio corpo che vive quell’esperienza e la mia immaginazione. Ciò che osservo, che sia architettura o opera d’arte senza la mia immaginazione, la mia percezione, non esisterebbe. Senza lo spettatore non può esserci bellezza.

NEW ACROPOLIS MUSEUM

Athina | Bernard Tschumi Architects (2009)

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