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Città creatura

 

Mi sono imbattuto in un macchina, anzi, per essere precisi, in un creatura, è ENORME. Sembra essere composta da una serie di sistemi circolatori ed organi, tutti suoi, unici ed irripetibili. Ne avevo sentito già parlare tempo fa, da un uomo di tutto rispetto, di nome Charles Jeanneret, egli mi spiegò come, quell’essere non era altro che una creatura perfetta, che egli chiamò Chandigarh. E’ uguale a te, mi disse, in tutto e per tutto, dalle tue grandi arterie, che in lei, non sono altro che grandi strade, agli edifici governativi ed amministrativi, che in te, sono il cervello.

Ora mi trovo faccia a faccia con un nuovo esemplare, più vecchio, di quello di cui avevo sentito parlare, sembra avere una storia più fitta, intrisa di bei ricordi e grandi cicatrici. Si racconta sia nato 6000 anni fa e si chiami, Pescara, lo chiamano così perché, una delle sue arterie, nasce sulla sua schiena e sfocia nel mare. E’ una creatura effimera, pronta al continuo cambiamento, viene uccisa, ed è pronta a rinascere più grande e forte di prima, in continua evoluzione, nel suo DNA, sembra esserci un gene che la adatti ad ogni situazione.

Osservandola, noto, quanto sia unica e completa nel suo genere. Un braccio teso nel mare e l’altro tocca la montagna, è sorprendente quanto sia affascinante. Con la sua moltitudine di posti, ha dato casa, ad innumerevoli ed influenti personalità, da Michetti a Spalletti, da d’Annunzio a Flaiano, una grande culla di saggezza, incantevole.

Insomma, una creatura davvero irripetibile e diversa da tutte le altre, Pescara, la mia CITTA’.

 

Andrea Di Cinzio.

 

 

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