SEGNALI D'ARTE
La giornata inizia con l’alba scandita dai freni fischiettanti del treno che, vedendo la cupola del Brunelleschi, rallenta la sua corsa e arriva alla stazione centrale di Santa Maria Novella. Al mattino, prima una colazione veloce tra le vie del centro e poi visita alla Galleria degli Uffizi. Alle 10 non c’è ancora fila e le sale sono quasi vuote, posso così godere delle importanti opere d’arte del mondo. Dopo pranzo un giro in piazza duomo, 414 scalini per arrivare in cima alla Torre di Giotto, e il freddo pungente del Belvedere Michelangelo. Da lassù la vista è spettacolare: architettura e arte in ogni angolo.
Rientrando verso il centro, trovo inaspettatamente un ingresso tanto particolare quanto artistico. Non è grandissimo né tantomeno storico. Ci sono 18 tessere/lettere dello scarabeo che compongono 4 parole intersecate tra loro: “Clet. Libertà. Arte. Urbana.”.
È un’insegna!
Se ti trovi a Firenze vale la pena visitare lo studio di Clet in via dell’Olmo 8. È un piccolo ambiente dal sapore informale, affollato di installazioni, segnali stradali, stickers, cartoline, opere originali, riproduzioni, fogli, progetti abbozzati e strumenti del mestiere: un microcosmo caotico in perfetto equilibrio.
Nessun divieto, è aperto a tutti e l'entrata è libera!
Clet Abraham mi incuriosisce. È un artista controverso, creatore di nuovi significati attraverso un linguaggio visivo che rompe la quotidianità. Da diversi anni lascia la propria firma sui segnali (stradali), attaccando stikers divertenti e significativi, che lui stesso crea con cura. Le immagini si inscrivono nel segnale senza modificarne la leggibilità, ma connotandolo di un senso “altro” e trasversale.
Non più tardi delle 17 passeggiando per il centro vedo un “segnale d’arte”. È Clet! Pochi passi ed eccone altri. Inizia così l’inaspettata scoperta di una nuova arte a Firenze. Irriverenti, ironici, provocatori: gli adesivi ideati da Clet trasformano con tagliente sarcasmo il messaggio veicolato dai cartelli stradali sui quali vengono applicati. È curioso passeggiare per le vie di Firenze e scorgere qua e là, tra un famoso monumento e una chiesa antica, le tracce del suo passaggio. Il suo lavoro è un modo di esprimere critica e denuncia. È ironico ma intenso e permette una lettura diversa e nuova del mondo. Cambia il modo di vedere le cose attraverso la semplicità delle linee.
“Sempre più invaso dalla segnaletica stradale, lo spazio urbano deve farsi reversibile, aggiungere significati a quelli originari, orientare altri e nuovi gradi di lettura”.
Adoro camminare per le strade di Firenze e trovare i suoi disegni con sempre nuove idee che ispirano, che ci fanno riflettere, che ci permettono di fermarsi un attimo. I “segnali d’arte” sembrano essere l’alfabeto necessario per vivere in città. Clet trova il modo più efficace per diffondere arte e per comunicare dei concetti al maggiore numero di persone possibili usando il linguaggio urbano. La mostra non è più in un luogo preciso, ma diffusa per la città; Non esiste un orario particolare e una data di scadenza (le opere rimarranno fino a quando gli stickers resisteranno). Una forma d’arte unica!
Se ti trovi a Firenze attenzione: per le vie del centro si nascondono dei cartelli bizzarri, simpatici e anche un pochino scostumati.
Erica Scalcione
Foto di Erica Scalcione per WOO